Ci sono saghe horror che han segnato una generazione. Quella di chi scrive fu senza dubbio quella di ‘Nightmare On Elm Street’. Ma per la successiva, ‘Scream’ ridisegnò completamente il mondo dell’horror slasher, con diversi assassini accumunati da una maschera che divenne leggendaria: Ghost Face. L’eroina della saga Sidney Prescott, interpretata da Neve Campbell, fu doppiata in Italia da una delle nostre migliori doppiatrici, Laura Lenghi. Ovviamente nel curriculum di Laura ci sono fior fior di personaggi, che vanno dai cartoon a film e serie TV di tutto rispetto. In questa intervista a tutto tondo abbiamo cercato di ripercorrere con lei il grosso della sua carriera, scoprendo anche una sua irresistibile dolcezza che già nell’incontro col pubblico a Milano Comics&Games avevamo intuito esserci.

Benvenuta Laura, un vero onore averti sulle nostre pagine digitali! Proprio in questi giorni stavo rivedendo la mitica saga di ‘Scream’… partirei dunque dal tuo magistrale doppiaggio: ricordi l’emozione quando ti comunicarono che saresti stata tu a dar la voce a Neve/Sidney?
“Per il primo ‘Scream’, non ricordo se feci un provino o se mi chiamarono su parte, però ero davvero contenta! C’era Carlo (Valli; ndA) ed eravamo alla Recording: è stato bello, emozionante!”

Il grande Carlo Valli è da sempre la voce “fake” di Ghost Face: com’è stato lavorare con un Maestro del suo calibro?
“Lavorare con Carlo è sempre un’emozione! E’ molto molto simpatico, una persona alla mano, particolarissimo! Sono amica di sua moglie, conosco i figli… insomma è uno di famiglia!”

Al recente Milano Comics&Games ti sei definita una donna timida e riservata, nonchè “tutta fiorellini” dentro, che si discosta dal personaggio forte e coraggioso di Sidney… come sei riuscita a immedesimarti così bene?
“Ti confermo che sono timida, riservata e “tutta fiorellini”. Nonostante ciò mi fanno fare spesso doppiaggi di donne forti, combattive, coraggiose e che lottano. Evidentemente dentro sono in un modo, ma poi mostro altro eheh!”

Si può dunque dire che la tua voce è cresciuta col personaggio di Sidney…
“La voce cresce a prescindere dai personaggi, con l’età… quando ero piccola volevo che la mia voce crescesse in fretta, che diventasse più adulta perchè tutte le attrici che mi sarebbe piaciuto doppiare erano più grandi di me. Invece poi quando sono cresciuta, è cambiato un pò lo standard americano, nel senso che crescevano i protagonisti maschi e invece le protagoniste femmine erano sempre più giovani!”

Il prossimo febbraio, ‘Scream’ tornerà al cinema col settimo capitolo, assieme al personaggio di Sidney. Sarai sempre tu ad occuparti del suo doppiaggio? Sembra ci sia un pò di “fumosità” da parte della produzione…
“Quando mi chiameranno per il film ve lo farò sapere subito. Non penso ci sia della ‘fumosità’ da parte della produzione: credo ci siano degli accordi logistici con l’eventuale società di doppiaggio che seguirà questo film.”

Andiamo ai tuoi esordi in questo mondo: quale fu la scintilla che ti fece dedicare anima e corpo a questo mondo?
“Quando ho iniziato questo lavoro ero una bambina, avevo sette/otto anni. Per cui non partì allora la scintilla, nel senso che non capivo bene cosa stessi facendo. Diciamo che ho scelto questo lavoro poi da grande… ho avuto una pausa, sono stata via dall’Italia per un pò e quando sono tornata è scoccata la scintilla. Perchè in fondo il doppiaggio l’ho sempre fatto sin da piccola e faceva parte di me!”

Esiste un personaggio per cui avresti fatto carte false pur di doppiarlo?
“Vediamo: sicuramente un cartone, ma sicuramente anche un’altra principessa Disney… le principesse Disney sono davvero una cosa bella!”

Due dei tuoi figli – Luca e Sara – sono entrati nel cuore dei più piccoli grazie a Masha e Orso: se non sbaglio hanno poi proseguito con questa attività…
“Solo Luca ha proseguito con questo lavoro, ed è un doppiatore bravissimo! Sara ha smesso perchè vuol fare altro… ma Luca ha sempre avuto la scintilla di cui sopra: ci si dedica proprio con passione e io sono molto orgogliosa di questo!”

Vorrei passare ora alla tua carriera legata agli anime. La tua versatilità si evinceva già dagli esordi, vedendo come riuscivi a gestire un personaggio “cattivo” come Iriza Legan e uno dolcissimo come Peline…
“Ho fatto tante ‘cattive’ in effetti… ma circa Peline, la storia è un pò controversa: inizialmente doppiavo l’amica di Peline, Rosalie, poi non so cosa è accaduto ma mi son ritrovata a seguire Peline. Davvero non ricordo i dettagli di questa cosa, dato che allora ero ancora una ragazzina. La versatilità fa parte dell’essere attore, il quale deve essere in grado di interpretare i cattivi, i buoni, i dolci. Ci sono magari dei personaggi cui un doppiatore è più legato, ma in effetti il ‘cattivo’ risulta più facile da interpretare, dato che in fondo è divertente farlo!”

Come non ricordare la leggendaria Mulan… ci racconteresti un particolare aneddoto legato al doppiaggio dell’eroina cinese nei due film Disney?
“Mulan è un personaggio forte, è una ragazza che si traveste da uomo per entrare nell’esercito e combattere. E’ stato un personaggio molto bello da doppiare, che è rimasto nel cuore delle ragazze proprio per il suo eroismo. Non ci sono particolari aneddoti legati al doppiaggio. Mi ricordo la sala in cui eravamo e in quegli anni non esistevano i montaggi che ci sono ora, per cui c’erano delle piste che l’assistente sistemava. Avevamo tre piste e mi ricordo che l’assistente di sala che faceva gli incastri con le battute: magari c’era una battuta che andava bene e magari un’altra che andava meglio su un’altra registrazione. Per cui prendevano un pezzetto di uno, un pezzetto dell’altra… ecco, mi ricordo questi particolari. Poi i tempi sono cambiati, la tecnologia è cambiata e ora le cose si fanno diversamente.”

“Mi ricordo poi che fecero una festa per la ‘prima’ di ‘Mulan’ e c’erano un sacco di giornalisti. A quei tempi però i doppiatori erano le ultime ruote del carro, per cui noi eravamo relegati in un cantuccio. Fortunatamente ora le cose sono un cambiate e siamo pò più amati!”

Vincesti poi l’Anello D’Oro per il doppiaggio di Hilary Swank in ‘Million Dollar Baby’, uno dei più clamorosi film di Eastwood: che ricordi hai legati a quel film?
“Mi ricordo che alcuni pezzi li ho fatti con il collarino, quando Hilary nel film era relegata a letto. Era molto difficile lavorare con il collo bloccato, ma d’altronde essendo lei bloccata a letto, questa costrizione costringeva anche la voce e il suono ad uscire in un determinato modo. Mi ricodo anche che quando Hilary prendeva i pugni sul ring, la mia assistente chiudeva gli occhi perchè non voleva vedere la scena… io mi giravo e le dicevo “ma guarda che è solo un film, non è una cosa vera!” e lei “nonono non posso guardare!” 

Un altro personaggio che mi ha colpito subito è stata ‘Tredici’ in Dr. House… come ti sei approcciata al suo personaggio e – anche qui – puoi rivelarci qualche retroscena del doppiaggio di Olivia Wilde?
“Una serie pazzesca e mi è piaciuto moltissimo doppiare Olivia, che interpretava in modo grandioso ‘Tredici’. Vorrei però aggiungere che la terminologia medica è molto difficile da pronunciare… e quando c’erano queste parole da sincronizzare era veramente dura, durissima!”

Hai mai incontrato di persona le attrici che hai doppiato nella tua carriera?
“No, non ho mai incontrato le attrici che ho doppiato. La cosa buffa è che ho doppiato diverse attrici nel primo film e poi magari ci sono state altre colleghe che le hanno doppiate nei film a seguire… ma come dico sempre, noi siamo tutte super brave, per cui che doppi una attrice io o lo faccia un’altra collega, il risultato è sempre fantastico!”

E’ ora di tornare indietro nel tempo: che bimba era Laura?
“La bimba Laura era una bimba brava: andavo a scuola, poi mi veniva a prendere mio fratello, andavo ai turni di doppiaggio e poi tornavo subito a casa. Mi alzavo la mattina presto per fare i compiti: si, ero davvero una bimba brava… magari in adolescenza lo sono stata meno, ma da piccola lo sono stata!”

Se tanto mi dà tanto, eri una appassionata di Barbie… me lo confermi o avevi altri giocattoli prediletti?
“Di Barbie ne ho avuta una sola purtroppo: infatti mi compravano altre bambole. Ma quando mi han regalato quella Barbie, l’ho tenuta come se fosse un oggetto sacro! Avevo poi Cicciobello e molti colori perchè disegnavo tantissimo! Diciamo che quello con cui giocavo di più erano pennarelli e matite.”

Con tutti i cartoni che hai doppiato sono certo che ti ci sarai appassionata…
“Sono appassionata di cartoni, diciamo che mi piacciono molto. Ma mi piacciono molto anche i crime, ‘Chi L’ha Visto?’, ‘Un Giorno In Pretura’ e per questo i miei figli mi prendono sempre in giro! Sono una vera nerd su queste cose e i miei figli sanno che quando c’è ‘Chi L’ha Visto?’ non mi devono disturbare… vabbè, questa è una cosa stramba tutta mia, ahah!”

Una curiosità personale: eri più pro-Galaxy Express 999 o Capitan Harlock? Te lo chiedo alla luce del tuo doppiaggio di Esmeralda nel film Galaxy Express 999…
“Di sicuro Capitan Harlock! Sono stata innamorata di lui per tre o quattro anni… i miei amori della vita sono stati Harlock e Actarus: il mio cuore andava in sollucchero per loro due!”

Ti sei cimentata anche nel doppiaggio dei videogames: rispetto al doppiaggio di un film/cartone è più o meno complesso?
“Doppiare videogames è complesso, ma in un’altra maniera. Ti spiego: noi abbiamo degli spazi in cui devi inserire la battuta e sono spazi molto precisi. Non sempre le traduzioni sono adattate a quello spazio e il difficile è proprio quello, dato che non vediamo l’immagine… ci viene solo descritta, per cui non sappiamo se quel verso sarà appropriato. Dovremmo vedere il video per esserne certi, ma quasi mai ci viene mostrato.”

Sii sincera: sei mai stata anche una “consumatrice” di videogames?
“C’è stato un periodo in cui giocavo ai videogames: in particolare a Tomb Rider e addirittura avevo i calli sui polpastrelli. Oltre i calli da arrampicata, avevo quelli da Tomb Rider!”

Sperando con tutto il cuore di poter riascoltare la tua splendida voce nel prossimo ‘Scream’, vorrei chiederti se stai lavorando a nuovi progetti?
“Come nuovi progetti non ne ho molti adesso… quando arriveranno sicuramente lo saprete!”

Prima di congedarci, una domanda: se non avesse fatto la doppiatrice, Laura Lenghi che lavoro avrebbe fatto?
“Se non avessi fatto la doppiatrice, sicuramente avrei fatto la grafica, lavoro per cui ho studiato!”

Consueta ultima parola a te…
“Sono molto contenta di questa intervista, con domande ben congegnate… un grazie a te e alla prossima volta!”

Testo e foto (Milano Comics&Games – settembre 2025) di Luca Bernasconi.

  • Luca Bernasconi

    Appassionato di toys (japan robot, action figures, LEGO e molto altro) da sempre, ho salutato con favore il crescente interesse del pubblico verso di loro, grazie anche alle nuove release dei giocattoli storici, che da fine anni '90 ha rinvigorito un mercato che sembrava oramai sepolto. Cerco di non perdermi una fiera o un mercatino a tema, luoghi che mi fanno sentire come a casa.

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